Il 21 febbraio 2024 Gidif-Rbm ha organizzato il corso, in modalità on line, dal titolo Personal
branding: gestire il profilo Linkedin in modo professionale come previsto dalla programmazione
“Gidif-RBM Academy”. Docente del corso Angiola Setti, esperta e progettista della comunicazione
“Web” presso la società Echo di Pavia (www.echo.pv.it).
Perché un corso su Linkedin
La necessità di creare rete nel proprio campo di interesse e nelle relazioni e collaborazioni professionali non è un nuovo principio ma è nuovo l’uso di questo strumento “social” che permette sia di raggiungere l’obiettivo in modo rapido e fluido, sia di ottenere una visione globale e interconnessa rispetto all’utilizzo più ingessato del tradizionale Curriculum Vitae.
Conoscere con chi si collabora, o si vorrebbe collaborare, dando visibilità alle
proprie abilità, diventa una relazione di scambio che ci mette in una situazione di reciproco ascolto
affinchè queste stesse relazioni professionali escano dal virtuale diventando reali, un dato di fatto.
Ma Linkedin risulta uno strumento utile anche per verificare e contestualizzare i contenuti dei siti,
in particolare per verificare i profili delle persone coinvolte qualora le informazioni non fossero
disponibili nei siti stessi.
Il corso, quindi, è stato pensato mirando a fornire utili elementi per utilizzare con metodo questa
piattaforma. Lo scopo è di organizzare al meglio le pagine per l’autopromozione, per il branding
della persona, per dichiarare le proprie competenze.Da alcuni dati mostrati dalla docente, tra tutti i vari “social” (Facebook, YouTube, Istagram, X già Twitter, etc…), Linkedin è il meno impiegato e l’età anagrafica degli utilizzatori è prevalentemente dai 40 anni in su.
Questo fenomeno si spiegherebbe per il suo impiego, appunto, nel mondo lavorativo e tra l’altro di alto profilo.
Tornando al corso, i partecipanti guidati dalla docente hanno potuto esplorare le diverse pagine
disponibili, le diverse funzionalità, il tipo di informazioni e come organizzarle come per esempio
l’ottimizzazione del profilo; la descrizione dell’esperienza lavorativa e della formazione; la richiesta
di referenze; l’evidenza di progetti nei quali si è stati o si è attivi, delle pubblicazioni nonché di
competenze specifiche etc… E’ inoltre stato visto come creare dei post, ovvero contenuti che
possono certamente stimolare discussione e dibattito; da sottolineare che essendo Linkedin
“autocontrollato” da professionisti, in genere non accadono incidenti sgradevoli come si possono
verificare in altri contesti “social” decisamente più allargati. Non ultimo, è stato illustrato come
ampliare la rete con i professionisti del proprio settore o di altri settori di integrativo interesse,
peculiarità del resto di questa piattaforma.
Ora una domanda. Il tutto da cosa è garantito? E’ possibile immaginare dalla serietà, sincerità e
trasparenza di una comunità che vuole mettersi “a nudo” presentandosi e offrendosi per impiegare
le proprie competenze, dove il leitmotiv diventa la reciproca collaborazione, la ricerca dicollaborazioni, la voglia di mettersi in gioco. Linkedin è un social prevalentemente professionale,
non ludico, e utilizzarlo in modo superficiale sarebbe una opportunità perduta. https://www.linkedin.com/company/49172605/admin/feed/posts/