In ricordo di Maura Romano

Con Maura abbiamo passato tanti anni e tanto tempo dedicandoci all'Associazione fin dagli anni Novanta e, forse, lei ancor prima.
Anche dopo la pensione ha partecipato ai nostri appuntamenti con interesse fino a quando ha potuto.

Prima in SmithKline, poi in Glaxo e infine in Celgene, appassionata al suo lavoro ha sempre condotto la Medical Information con alta competenza e questo non le ha impedito di non essere assolutamente consapevole di quello che le stava accadendo; anzi i dati della letteratura li sapeva trovare molto bene e come biologo li sapeva leggere molto bene.
La logica che accompagnava i suoi ragionamenti e le sue argomentazioni lasciava a volte senza possibilità di replica ma, poi, la sua grande ironia sistemava tutto.
Da lei abbiamo imparato non solo sul campo ma cosa significa avere coraggio nell'affrontare un “sostantivo” che, quando si legge sugli articoli scientifici è un conto, quando tocca da vicino è tutt'altra: “disease”.
Tutti i soci GIDIF-RBM la ricordano con stima e affetto brindando con lei verso un altro percorso…

Assieme al nostro, vogliamo pubblicare anche il sentito ricordo della collega e amica Eliana Scaravaggi:

"Ho incontrato Maura che ero una ragazzina poco più che ventenne.
È stata simpatia e condivisione sin dal primo momento e questo ci ha permesso di far nascere prima il Cento Documentazione in Smith Kline & French negli anni ’80 e successivamente, con un processo che noi chiamavamo “ritorno al futuro” la Medical Information in Celgene dal 2009 sino al suo pensionamento.
Per alcuni periodi i nostri percorsi lavorativi si sono separati: con la fusione SmithKline Beecham/Glaxo Maura ha intrapreso l’avventura a Verona e io sono rimasta a lavorare a Milano e, più recentemente, con il suo pensionamento.
In ogni caso l’amicizia e la stima personale e professionale non sono mai venuti meno. Come non è mai venuto meno l’interesse per quello che aveva “creato”. Maura è stata per me e per tutte le persone che hanno avuto modo di frequentarla una grande maestra di vita. Lo ha fatto non solo con i consigli, ma anche con l’esempio. Il suo soprannome che avevamo scherzosamente coniato per lei era “la roccia”. Aveva sconfitto due tumori e in entrambi i casi ha continuato a lavorare come se fosse la cosa più naturale del mondo. Poi lo scorso autunno si è presentata una nuova malattia molto più insidiosa che ci ha privato della sua simpatia, saggezza e ironia. La voglio ricordare con il titolo di un libro che mi aveva consigliato “In ogni caso nessun rimpianto”.
È così che Maura è vissuta: lottando fino alla fine con grande caparbietà e coraggio".